I bambini provano emozioni sin dai primi mesi di vita e proprio per questo è importante aiutarli a riconoscerle da subito, facendo esperienza delle stesse man mano con la crescita, con gli stimoli di sviluppo cognitivo derivanti dal mondo circostante, con il rapporto con le persone presenti nel loro contesto.
Con questi presupposti è importante soffermarsi e capire come i bambini sviluppino in particolare la loro intelligenza emotiva:
è il bambino stesso a scegliere il linguaggio con cui vuole comunicare (c’è chi preferisce trasferire in musica le proprie emozioni, chi attraverso la scrittura, chi attraverso la pittura…);
l’adulto deve imparare a comunicare le sue emozioni e i suoi stati d’animo al bambino, non solo quando si è felici, ma anche quando si è arrabbiati o stanchi;
ogni conquista emotiva del bambino va sottolineata e “festeggiata” (es. vestirsi da soli senza capricci, litigare senza picchiarsi…);
a conquista ottenuta, va però successivamente dato un ulteriore obiettivo emotivo più difficile da raggiungere, stimolando il bambino a una nuova conquista.
Sin dalla tenera età e nel loro processo evolutivo i bambini riescono a provare emozioni contrastanti tra loro, da quelle positive (empatia, gioia, serenità…) a quelle definite più negative (paura, rabbia, gelosia…).
E proprio per questo è importante insegnare loro come gestire da subito i propri stati d’animo. Per esempio in un momento di rabbia, si può aiutare il bambino riconoscendo il suo stato alterato, senza sgridarlo, ma facendolo tranquillizzare e successivamente parlarne. O ancora è importante cercare di migliorare la comunicazione facendo loro domande mirate, non generiche, e parlando loro mentre si stanno facendo altre cose, in modo informale senza farli sentire “interrogati”, ma piuttosto a loro agio.
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